Bonus Bebè – Contributo previsto per gli anni 2013-2014 e 2015

Riscontro negativo dell’iniziativa nel 2013: Sono arrivate meno di 4 mila domande.
La riforma del lavoro del 2012 (cd. Riforma Fornero) ha previsto l’erogazione di un bonus economico da concedere alla lavoratrice madre per incentivarla ed agevolarla a riprendere quanto prima l'attività lavorativa. Questo contributo economico, il cosiddetto Bonus Bebè, ha la finalità di coprire le spese della babysitter o in alternativa per affrontare le spese di iscrizione ad un asilo nido. Il contributo economico è pari ad € 300 al mese
Può essere ottenuto per un massimo di sei mesi e deve essere richiesto entro undici mesi dal termine del congedo di maternità.
Il bonus di 300 euro mensile può essere utilizzato :
- Per far fronte al servizio di baby-sitting ; In tal caso sarà erogato attraverso dei buoni lavoro
- Per il pagamento dell’iscrizione presso un asilo nido; In tal caso il pagamento verrà effettuato direttamente alla struttura per l’infanzia convenzionata fino alla concorrenza dell’importo massimo di 300 euro mensili .

Non possono , invece, usufruire di tale beneficio le madri lavoratrici che hanno già diritto all’esenzione totale dal pagamento degli asili nido o che usufruiscono degli appositi benefici erogati dal Fondo per le Politiche della Famiglia .
Anche le lavoratrici part-time usufruiscono del Bonus Bebè . Naturalmente Tale beneficio è previsto in misura riproporzionata in base all’entità della prestazione lavorativa; mentre le lavoratrici iscritte alla gestione separata (cioè le lavoratrici autonome e parasubordinate) possono ottenere questo beneficio fino ad un massimo di tre mesi.
Le disposizioni in materia di bonus bebè non si applicano , invece, ai lavoratori dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Il bonus Bebè non ha però ottenuto la finalità sperata: i risultati ottenuti fino ad ora, infatti, evidenziano uno scarso utilizzo del contributo. Basti pensare che dei 20 milioni di euro stanziati per il 2013, previsti per coprire la richiesta del bonus da parte di 11 mila lavoratrici, soltanto il 37% è stato utilizzato. Probabilmente tali risultati sono dovuti alla scarsa informazione, alla confusione sui termini per la presentazione delle domande, alla confusione sulle condizioni necessarie per richiedere il bonus e forse, anche al basso numero delle strutture convenzionate.



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